giovedì 19 gennaio 2012

Il Carnevale veneziano

Se i nostri antenati potessero raccontarcelo, probabilmente, lo definirebbero come un momento di assoluta libertà, in cui si annullavano tutte le distinzioni sociali dovute a età, sesso e ceto di provenienza: era l’esplosione della gioia, della trasgressione e della spensieratezza.
Stiamo parlando di una festa goliardica e divertente: il Carnevale.

Il nostro famoso Carnevale di Venezia, ha origini molto antiche.
La prima volta in cui venne citato questo vocabolo che indica questa festa così allegra, risale a un editto del 1296, quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno precedente alla Quaresima. A quei tempi, si celebrava un evento che durava ben sei settimane: iniziava il 26 dicembre e finiva il mercoledì delle Ceneri.
Durante questo periodo, gli affari passavano in secondo piano, e tutti si concedevano un po’ di divertimento, partecipando ai numerosi eventi che allietavano i veneziani in tutti i maggiori campi della città.
Iniziarono a nascere scuole per imparare a creare le maschere e i travestimenti che coloravano la laguna, dapprima con materiali semplici ed economici, via via con fatture sempre più ricche e particolari. Tra le maschere più significative, la Bauta, è sicuramente la più tipica. Essa veniva indossata durante il Carnevale, ma molto spesso anche nella vita quotidiana allo scopo di nascondere il volto e rendersi meno riconoscibili.

Nel XVIII secolo, grazie anche al diffondersi dei romanzi di uno dei più celebri autori del tempo, Giacomo Casanova, il Carnevale di Venezia raggiunse il suo massimo splendore e prestigio internazionale.

Risulta facile associare questa festa colorata a un’altra immagine spettacolare: il famoso Volo dell’Angelo. Questa tradizione affonda la sua storia nella prima metà del 1500, quando un giovane acrobata turco riuscì ad arrivare alla cella campanaria del campanile di San Marco camminando sopra una lunghissima corda attaccata ad una barca ancorata al molo. Quest’impresa spettacolare prese il nome di “Svolo del turco” e venne perpetuata negli anni, incorporando diverse variazioni, ma arrivando comunque fino ai nostri giorni, quando un’artista in carne e ossa, assicurata ad un cavo metallico, effettua questo volo pazzesco che la porta dalla cima del campanile al suolo della piazza.

Il carnevale ufficiale, fu sospeso nel 1797, quando Venezia fu ceduta all’Austria. In quel periodo, sopravvissero solo le feste private dentro i palazzi.
Fortunatamente nel 1979 alcune associazioni cittadine decisero di ripristinare questa usanza ormai abbandonata che ad oggi rappresenta una delle attrattive più importanti della Laguna con manifestazioni organizzate a Venezia e in terraferma nei dieci giorni che precedono la quaresima.

Un’ottima occasione per cercare di rivivere quelle sensazioni di libertà che hanno portato alla nascita di quest’evento e per riscoprire la nostra magica Venezia, soggiornando nel nostro Hotel, così da poter godere della magia del Carnevale e perchè no della bellezza della nostra Riviera del Brenta.

ENJOY!

Erika
Staff Hotel Angi

mercoledì 11 gennaio 2012

Un grande artista: Andy Warhol

Non credo possa esserci modo di descriverlo se non attraverso quella parola che gli sembra cucita addosso: artista!

Un genio estroso, pazzo, provocante, ma sempre creativo e mai banale: Andy Warhol è tutto questo.

Nato in Slovacchia nel 1928, partì, subito dopo la sua laurea in arte pubblicitaria, alla volta di New York dove trovò un terreno fertile per coltivare il suo immenso talento.

Non saprei quantificare il successo delle sue opere, chissà se sono più famose le riproduzioni coloratissime del volto della diva Marilyn Monroe oppure le immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali  (indimenticabili le sue bottiglie di Coca Cola) o ancora la celebre banana che faceva da copertina al disco dei Velvet Underground .

Il celebre maestro della pop art ha firmato moltissimi capolavori, dando vita ad una tendenza culturale che si perpetua fino ai nostri giorni. Il suo metodo di successo era la ripetizione: riproduceva la stessa immagine su grosse tele e ne alterava vivacemente i colori.
La sua arte era ed è ovunque.  Un genio che amava la provocazione e che riusciva a portare gli scaffali di un supermercato dentro un museo, per ribadire che l’arte doveva essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

Ma come tutti i grandi artisti, Warhol era un uomo poliedrico: regista di film e cortometraggi, produttore di musica,scultore, attore e direttore della fotografia, ci ha lasciato un incredibile bagaglio a cui ispirarsi.

In questi giorni Warhol viene celebrato dall’editoria con numerose pubblicazioni a proposito delle sue opere e Firenze decide di dedicargli una mostra, mettendolo a confronto con il pittore guru della metafisica: De Chirico.
Non tutti sanno che il re della pop art e quello della pittura metafisica si incontrarono a New York nel 1974. Proprio da questo incontro nacque un progetto che portò Warhol a sperimentarsi e proporre la pittura metafisica in chiave pop, mantenendone sensibilità e atmosfere.

Uno spunto nuovo per avvicinarsi a questa personalità affascinante e stravagante che resterà sempre uno dei più grandi artisti della storia.

ENJOY!

Erika
Staff Hotel Angi

mercoledì 4 gennaio 2012

Il sogno americano!!

Aprendo la pagina di google mi è apparsa come un freccia dritta al cuore una foto dello skyline di New York come sfondo! i miei occhi luccicavano, e il sogno americano è slittato fuori dal cassetto come una palla che non smette di rimbalzare mai!!

Chi di voi non nascondo nel cassetto il ''sogno americano''...tutti credo!! tutti fin da piccoli, se eravamo fan di ''Mamma ho perso l'aereo'', avremmo voluto andare in america.

Ma perchè si è così attratti dal Nuovo Continente ??

Partendo dal fatto che l'America è il continente e io più che altro sogno gli Stati Uniti, sono attratta da un sacco di cose...le case addobbate a Natale con mille e mille luci, i taxi gialli che corrono per le grandi città e che si fermano con un gesto, camminare per le grandi Boulevard e Street con un bicchiere di caffè d'asporto in mano, la festa di Halloween dove sono travestiti persino i cagnolini, il Thanksgiving day dove ci si ritrova tuti attorno ad un enorme tacchino, i canyon, quelle lunghe, lunghissime strade in mezzo al nulla, con qualche cactus e stazione di servizio ogni tanto (la route 66 <3), le spiaggie della California, le palme di Miami dove passi il Natale in costume da bagno, i frighi delle famiglie che non hanno normali bottigli di latte e succo, ma taniche, i falò nelle spiagge con i marshmallow, la scritta Hollywood sulla collina, gli Hummer, le limousine, le high school con i mitici armadietti, le cheerleader, i ballo di fine anno e la cerimonia per la consegna del diploma, i college con i dormitori e le confraternite.

Tutto è esageratamente grande, i grattacieli, i centri commerciali, i parchi, i deserti, i fiumi, i laghi.

Per ora sono i film e i telefilm che mi fanno conoscere la cosidetta American Life, anche se sono pienamente consapevole che non sempre rispecchiano la realtà.
Quindi spero che questo sogno presto diventi realtà!!

Nel frattempo Hotel Angi può avverare i Vostri di desideri!

Giulia
Staff Hotel Angi ***